La colpa è del web

Pubblicato su Sciare Magazine, dicembre 2021

Se sugli sci non va, sotto sotto è colpa di internet. Questa è la sola certezza dei tempi moderni. La certezza, cioè, che tutto il male del mondo origina da lì, dal web. Meglio, dall’uso che di esso si fa. Quindi, se non si riesce a compiere la curva perfetta, ad abbassare i punti, a imparare uno qualsiasi dei sette livelli della progressione tecnica, bisogna solo e subito disconnettersi dalla rete. E tornare alla vita reale, dove, se si sostiene che la terra è piatta, si deve poi anche spiegare perché non siamo tutti fondisti.

Internet era partito bene, ma è finito malissimo. Era partito bene come spazio aperto per diffondere a tutti gli appassionati dello sci la curva dei migliori atleti o dei migliori istruttori, trionfo della democrazia; era partito bene, mettendo in dialogo gli appassionati dello sci più diversi e lontani, trionfo dello umanesimo sportivo; è finito malissimo come spazio spalancato per diffondere a chiunque le discese più maldestre e le teorie più strampalate che si possano dire sullo sci, trionfo del narcisismo e della saccenteria imperante; è finito malissimo, mettendo tutti allo scherno pubblico da parte di chiunque, trionfo della maleducazione e della cattiveria più ignorante.

Se non si ha idea di cosa sia lo sci e si va oggi sulla rete e si guarda tutto ciò che in essa si propone, ci si potrebbe convincere dell’idea che su Marte, a ragione dei sui 63 gradi sotto lo zero di media, ma anche dei suoi picchi di meno 140 gradi, si scia meglio che sulle Dolomiti, flagellate dal rialzo della temperatura terrestre. Il web non fa differenza tra la verità o la falsità dei suoi contenuti. Tutto e il contrario di tutto occupano i medesimi spazi. Senza filtri. Eppure tra le nostre più importanti istituzioni del sapere c’è l’Accademia della Crusca. È la più antica accademia linguistica al mondo. Si chiama così, perché da 500 anni filtra il buon sapere (la farina) dal cattivo sapere (la crusca). Cosa che, ormai da una cinquantina d’anni, non ha mai fatto internet. Cosa che, invece e per nostra fortuna, fanno da sempre e ancora i giornali, che prima di andare in stampa verificano quanto pubblicano e di questo si assumano le responsabilità.

Nei prossimi giorni il mondo dello sci dovrà sostenere il suo esame più importante: dovrà dare risposta se in montagna ci si contagia o meno. Ebbene, sia chiaro che molto di quanto si leggerà su internet, torre di Babele dei nostri tempi, sarà dannoso per capire davvero come stanno le cose.

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