La Casa dei Maestri di sci del Veneto

Pubblicato in “La Casa dei Maestri”, ottobre 2020

Appena dopo l’ultima ansa del torrente Ardo e appena prima della confluenza delle sue acque nel grande alveo del Piave, in un luogo davvero favoloso e magico della città di Belluno, ricco di storia e di cultura, sorge la Casa dei Maestri di sci del Veneto.

“La Casa dei Maestri” è un antico opificio, che nella sua secolare storia ha cambiato forma e uso più volte. Attorno al XV secolo, più di cinquecento anni fa, quando l’edificio non era certamente quello attuale, in questo angolo di Borgo Prà si producevano spade e coltelli per la Serenissima Repubblica di Venezia, poi, per un certo periodo, fu attiva una fabbrica per la lavorazione della pelle. Gli edifici lungo i fiumi sono sempre stati eccellenti luoghi di lavoro per quelle produzioni, come la coltelleria e la concia, che necessitano di una grande quantità di acqua. È, però, negli anni Trenta del secolo scorso che l’edificio ha assunto la forma e le dimensioni odierne per essere occupato al piano terra da una falegnameria e al piano superiore da una fabbrica di occhiali e di giocattoli. Nel 1968 tutto il complesso, che era composto anche dalla casetta a sinistra, dopo l’androne, e dalla cantinotta a destra, fu acquistato da Francesco De Luca, che prima ne fece la sede del suo mobilificio e nel 1980, precisamente il 26 maggio, dopo un complesso restauro durato più di cinque anni, ne fece il primo e più importante centro di cultura della città di Belluno, andando così a costituire, come scrisse l’allora sindaco, Mario Neri, “un contenitore che prima assolutamente mancava… La sala De Luca ha costituito per la città, nei primi anni Ottanta, l’unico centro dove si produceva Cultura”.

L’edificio che vediamo oggi conserva perfettamente l’aspetto dell’antica falegnameria degli anni Trenta, dalla quale, senza dubbio, uscirono molti buoni sci in frassino scelto, senza nodi, dalla venatura sottile e fitta, lunghi una spanna sopra i due metri, larghi più o meno una decina di centimetri, che finirono ai piedi di alcuni Maestri che proprio in quegli anni la FISI aveva iniziato a formare e a riconoscere. La storia dei Maestri di sci ha la stessa data d’inizio della storia di questa Casa. La prima Scuola di Sci d’Italia fu la Scuola di Sci Cortina, diretta da Mario Bernasconi, istituita il 15 dicembre 1933, seguita, a un paio di mesi di distanza, 29 marzo 1934, dalla Scuola di Sci Asiago, fondata da Mario Bonomo, il cui numero d’iscrizione all’albo nazionale dei maestri era il 22, mentre quello di Bernasconi era addirittura il numero 1.

Da allora l’insegnamento dello sci nel Veneto ha segnato tappe significative. Era il 1955 quando la FISI istituì la CoScuMa, la Commissione Scuola Maestri, preposta per la formazione dei maestri, individuando i 9 migliori sciatori d’Italia perché studiassero e scrivessero la prima progressione tecnica nazionale. Tra quei nove, tre erano maestri del Veneto: i cortinesi Albino Alverà e Renato Valle, il vicentino Italo Soldà. Era il 1992, quando si istituì il primo Collegio regionale dei Maestri di sci italiani, che fu il Collegio Veneto, il quale assieme ad altri cinque – così in ordine di costituzione: Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Alto Adige, Lombardia – fondò nel 1994 il Collegio Nazionale, di cui fu il veneto Italo Mazzonelli il primo presidente.

Il Veneto ha avuto un ruolo di primo piano nella storia dei Maestri di sci italiani: primo Maestro di sci, prima Scuola di sci, primo Collegio d’Italia, primo presidente del Collegio Nazionale. Questa storia di eccellenza continua oggi, negli anni dei Mondiali e delle Olimpiadi di Cortina, con l’impegno del Collegio dei Maestri di Sci del Veneto di dotarsi, ancora una volta primo Collegio italiano di una Regione a statuto ordinario, di una prestigiosa sede in cui ospitare i propri uffici amministrativi ma anche in cui tenere oltre agli istituzionali corsi di formazione e di aggiornamento professionale, regolari cicli di conferenze dedicate alla cultura dello sci e, più in generale, alla cultura della montagna, ravvivando così lo spirito e continuando la storia di questo luogo, ove da quel 26 maggio 1980 e per oltre 25 anni si sono tenuti più di 1.500 incontri culturali, grazie alla straordinaria vivacità intellettuale di Francesco De Luca.

Tra queste mura hanno offerto parole d’intelligenza poeti come Mario Luzi e Andrea Zanzotto; romanzieri come Carlo Sgorlon e Mario Rigoni Stern; politici di livello nazionale, i Presidenti del Consiglio, Prodi e D’Alema; alti prelati, quale il segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Casaroli e il vescovo di Belluno Ducoli; artisti del bel canto, il tenore Mario Del Monaco, il premio Nobel Rita Levi Montalcini e infiniti altri, come documentano i due volumi pubblicati sulle attività della sala. Francesco De Luca, a cui il Comune di Belluno conferì il Premio San Martino e il Comune di Milano l’Ambrogino d’oro, massime onorificenze delle due città, per il suo impegno nella cultura, è stato anche l’ideatore del “Premio Dino Buzzati”, il cui presidente di giuria fu Indro Montanelli, e del “Premio Sala De Luca”, che veniva conferito alle due personalità, italiana e austriaca, che si erano distinte nel corso dell’anno. È bello ricordare che il “Premio De Luca” del 1994 fu assegnato al campionissimo dello sci di Fondo Maurilio De Zolt, che lo condivise con il vescovo della Carinzia Kapellari, a dimostrazione dello spirito di questo luogo e del credo di chi ne è stato il suo alto promotore: la cultura è pluralità degli interessi, è apertura d’orizzonti, è libertà di pensiero.

La cultura è anche lo sci e il suo insegnamento: origina da qui l’intenzione dei Maestri del Veneto di realizzare al piano terra e nei giardini attorno alla Casa il primo museo al mondo dedicato alla figura del Maestro di sci.

Oggi, Dieci del Dieci del Venti Venti – una data che è bella da scrivere anche in numeri romani X.X.MMXX – nasce la Casa dei Maestri di sci del Veneto, che l’hanno voluta, che l’hanno amata da subito e che sapranno amarla facendone un luogo di pensiero sullo sci e di conoscenza della montagna veneta, dolomitica per l’esattezza, la più bella del mondo, patrimonio dell’Umanità.

Oggi, 10.10.2020

I MAESTRI DI SCI DEL VENETO

Presidente Luigi Borgo

Vicepresidente Massimo Masi

Tesoriere Michele Sartori

Consiglieri:

Gianpietro Carli

Armando De Zordo

Omar Irsara

Alessandro Molin

Nicole Rubbo

Fulvio Valt

CON L’AMSI VENETO

PRESIDENTE WALTER GIRARDI

VICEPRESIDENTE DANIELE PAGANIN

CONSIGLIERI:

MARIO FABRINETTI

OMAR IRSARA

MARIO VECELLIO

Aprono Questa Casa

Antico Luogo Di Lavoro E Di Cultura

Ove Passione E Pensiero

Per Lo Sci E Il Suo Magistero

Vivranno

Belluno, Borgo Prà – 10 ottobre 2020


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