Lo scudo di Aiace

Pubblicato su Sciare, 1 novembre 2020

Quello che ci resterà del Covid è la prova provata che la nostra è l’età del chiasso. Del vocio, dello schiamazzo, dell’irrazionalità parolaia incontrollata e incontrollabile. In cui tutti parlano, tutti scrivono, tutti annunciano prossime fini del mondo e venture rinascite del mondo.  Siamo dentro una tempesta di parole senza senso; siamo nel mezzo di una battaglia in cui tutti sparano contro tutti e tutto. Senza distinzione. Senza responsabilità. Politici che parlano in tv come se fossero al bar; scienziati, come se fossero i nostri vicini di casa, in dialogo con noi sul pianerottolo. La parola credibilità non appartiene più a nessuno.

Dall’età dell’opinioni il Covid ci ha sprofondato nell’età del chiasso più schizofrenico. Ma se il Covid passerà, per noi non sarà facile ritornare indietro, al tempo in cui si pensava cinque volte, prima di parlare; prima di scrivere, addirittura il doppio, dieci volte! Ritornare all’età dell’educazione, del rispetto, della parola assennata e coerente non sarà più possibile.

In ogni momento chiunque può essere attaccato verbalmente da chiunque. Perfino dagli amici, che non si rendono conto, come schizofrenici cittadini della società del chiasso, che quello che hanno detto è una sparata offensiva. Capiterà, ma sarà già accaduto, che andando a sciare con un amico decisamente più scarso di noi, egli abbia la spudoratezza di scrivere sulla chat del gruppo, che sciamo da schifo. Non è vero, non lo pensa nemmeno lui, che scia decisamente peggio di noi e che sarebbe felice di sciare come noi, ma, semplicemente, barbaramente, voleva scrivere qualcosa sulla chat del gruppo e, in tempo zero, gli è venuta quella frase lì. Perché l’ha fatto? Non si sa. Forse invidia, certamente invidia. In realtà la risposta è che oggi nessuno più pensa prima di parlare o di scrivere. Perché nessuno conosce più il senso di una parola come “rispetto” che è una parola bellissima perché bellissimo è il suo significato: “rispetto” viene da “re” che significa “indietro” e “spicio” che significa “vedere” e cioè con “rispetto” s’intende “il vedere che torna indietro”. Si guarda l’altro ma quel guardare ritorna su di noi, mostrandoci la nostra immagine. “Rispetto” significa vedere negli altri noi stessi.

E allora, se l’età della comunicazione razionale e rispettosa è finita per sempre, cosa bisogna fare? Mettersi anche noi a sparare a destra e a manca quello che ci passa per la testa? Potrebbe essere una soluzione. Adattarsi ai cambiamenti, adeguandosi al sistema, di solito funziona, ma ce ne è anche un’altra, di soluzione, che non ci fa confondere con il chiasso schizofrenico imperante. Dotarsi dello scudo di Aiace, l’unico eroe omerico che, grazie al suo scudo “alto come una torre”, non ricorre mai al soccorso degli dei per vincere le sue battaglie, perché nessun dardo o spada poteva trafiggere il suo scudo.

Nel tempo del chiasso schizofrenico, lo scudo di Aiace, attraverso il quale nulla passa, è quello che ci vuole.

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