la nostra guida

Pubblicato su Sciare, 9 dicembre 2019

In estate, non ricordo il giorno, si è tenuta una conferenza a Valdagno su Gino Soldà. Un mito dell’alpinismo e dello sci mondiale. Sebbene delle sue imprese si sappia da tempo tutto, perché ottimi libri ne hanno raccontato le gesta e i successi, è bene dedicargli conferenze: parlare di Gino è sempre edificante per chi ascolta. Uomini come lui sono una rarità e la storia della loro vita aiuta noi a vivere la nostra. Com’è capitato a me.
Da quando sono presidente del Collegio Veneto dei Maestri di Sci giro le montagne della nostra regione. Talvolta il mio incarico mi porta anche su altre montagne. Ovunque vada sono chiamato a fare qualcosa, a dire qualcosa. Spesso è per la prima volta. Non sempre è facile. Non si conosce nessuno. I maestri sono uomini di montagna, amano una certa riservatezza. Il sole, poi, cala presto d’inverno tra le cime.
Tuttavia, ovunque sia, so di essere stato preceduto da Gino, perché sulle montagne sotto alle quali mi trovo, Gino ha aperto una via, ha ripetuto un’ascensione, ha partecipato e magari vinto una gara di sci. Allora quel posto prima sconosciuto mi diventa familiare. Quelle persone, che prima sentivo fredde e lontane, mi diventano cordiali e amiche. Allora accade che la mia contenuta apprensione si sciolga. Mi sento sicuro, protetto. Nella mia mente si forma l’immagine rassicurante di essere in cordata con Gino. So che lui ha lasciato un buon segno tra quelle montagne: mi basta seguire i suoi passi per non sbagliare.
Ecco, Gino Soldà non ha aperto solo vie su roccia o ha vinto gare di sci, Gino è stato una guida che ancora oggi sa accompagnarci nelle nostre sfide.

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