Ma i maestri servono

Pubblicato su Sciare, 15 ottobre 2019

Se il sociologo, come si è scritto, è colui che in un locale di strip-tease non guarda il palcoscenico, ma la platea, il maestro di sci è colui che nella bellezza senza fine del panorama alpino guarda i piedi dei suoi compagni di discesa. Come essi aderiscono al terreno nella ricerca della scorrevolezza, com’è il loro parallelismo nella fase di svincolo, com’è la loro incisività nella presa di spigolo. Nei piedi è nascosto il segreto della curva perfetta. Lo aveva intuito Zdarsky che fissò il tallone allo sci, inventando lo sci alpino. Scrisse un manuale “La tecnica dello sci a Lilienfeld”. Era il 1896 e da allora i maestri di sci di tutto il mondo non smisero più di studiare i piedi degli sciatori, producendo centinaia di libri di tecnica sciistica. Chi voleva imparare a sciare, dove rivolgersi a loro, ai maestri, veri e propri sacerdoti della tecnica. Oggi, le cose paiono cambiate. Di tecnica si legge ovunque. Sui giornali, che l’approfondiscono in apposite rubriche; su Internet, in cui si trova tutto, dagli articoli ai forum di confronto, ai video esemplificati, alle vere e proprie lezioni di sci in stile e-campus. C’è da chiedersi se, grazie a tutto ciò, oggi si possa imparare a sciare da soli, senza maestro, leggendo e studiando quanto propongono i media.
Questa domanda è identica a quella che si pose Platone più di 2000 anni fa, quando in Grecia tutti avevano imparato a leggere e a scrivere e lui temeva che i giovani non sarebbero più andati a lezione nella sua Accademia, provvedendo da se stessi allo studio della filosofia. Platone si chiese: basta leggere per imparare la filosofia? Noi oggi ci chiediamo: basta leggere o vedere i video su Internet per imparare a sciare?
La risposta di Platone fu no, assolutamente no. Sarebbe, scrisse nel Fedro, veramente matto colui il quale pretendesse di curarsi avendo letto libri di medicina. La cura, come il vero sapere, non viene semplicemente dalla lettura, ma viene rapportandosi con chi ha dedicato una vita a quegli studi e continua a farlo con disciplina ogni giorno. Tutto quello che oggi si può sapere sullo sci dai giornali e da Internet è informazione, non sapere, il quale, come da duemila anni e per sempre, ha bisogno di maestri che lo sappiano trasmettere. Solo così la conoscenza diventa azione consapevole, diventa saper fare bene.

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