Amicizia alpina

Pubblicato su Sciare, febbraio 2017

I paesi di montagna sono piccoli e hanno le case l’una vicino all’altra. A guardarli si capisce che lassù la vita è dura. La terra è sassosa e tutta in pendio, pochi sono i frutti che vi crescono e poche anche le verdure; il bosco è la principale fonte di lavoro e di energia; per molti mesi fa freddo e la neve, a volte, può essere tanta. Le case sono state costruite una vicina all’altra perché, dove la vita è dura, ci si deve reciprocamente aiutare. Questa antica solidarietà alpina vive ancora nella consuetudine di salutarsi quando ci si incontra in montagna. Il saluto tra alpinisti era la prima cosa che veniva insegnata ai corsi del Cai. Il saluto era il modo di offrirsi reciproca salute, ovvero salvezza in un contesto pieno d’insidie. Era un modo per dirsi: “se avrai bisogno, non sei solo, ci sono anch’io tra queste vette”. La solidarietà alpina è un grande valore. Un sentimento che va mantenuto. Più volte mi sono chiesto, se essa viva anche negli sci club. C’è solidarietà tra i ragazzi? C’è amicizia tra gli allenatori? Tra i genitori? Tra gli allenatori e i genitori?
Gli antichi dicevano che esistono tre tipi di amicizia. Quella che origina da un piacere condiviso; quella che poggia sull’utilità; quella che nasce dalla virtù.
Andare a sciare è un piacere. Lo si pratica essenzialmente per questo. Essere amici perché si condivide il piacere di andare a sciare è un tipo di amicizia molto frequente. È un’amicizia che si alimenta dal divertimento. È un’amicizia chiassosa, spensierata, godereccia. Però, sciolta la neve, o si ha un altro piacere da vivere assieme a quell’amico oppure lo ritroveremo il prossimo inverno, sempre che nevichi e sempre che uno dei due non abbia cambiato sci club. Essere amici nel nome di un piacere comune, quindi, non è un’amicizia molto solida. Tantomeno profonda.
Eppure c’è una forma di amicizia che è ancora inferiore. L’amicizia che poggia sull’utilità. Perché mi è utile, me lo faccio amico. Nei club fa comodo avere amicizie di questo tipo. Tra ragazzi, tra genitori, tra genitori e allenatori, tra allenatori. Ma un’amicizia d’interesse, è un’amicizia sporca, falsa, sotto-sotto finalizzata a trarre guadagno dall’amico, come non dovrebbe mai essere. Tuttavia questa è un’amicizia a scadenza. Prima o poi, tutti si dimenticheranno di tutti, perché i falsi amici fanno schifo e nessuno li può tollerare più di tanto.
Esiste, però, anche la vera amicizia, quella nobile, quella che, come dicevano gli antichi, nasce dalla virtù. È l’amicizia autentica, alta, eterna. L’amicizia che sa farci vedere nell’amico un altro noi stessi; un’amicizia in cui non c’è rivalità, non c’è invidia, non c’è bugia, non c’è finzione. Ma condivisione, aiuto, comprensione, solidarietà. Quest’amicizia virtuosa diede origine ai nostri paesi alpini, ma, teniamocelo bene a mente, diede anche origine ai nostri Sci Club, perché questo è lo spirito, vero, della montagna.

torna alla lista articoli


Leave a Reply