Se non nevica a Natale

Pubblicato su Sciare, febbraio 2016

Non è nevicato a Natale e i gufi hanno detto che il Pianeta si sta sempre più surriscaldando e un giorno arderà. I primi a bruciare saremo noi e i nostri sci. Amen, è la prima risposta; la seconda: ma se l’America è sotto la neve ed è nevicato anche in Molise, sulla Sila, sull’Etna? La terza, però, è quella che conta: ci hanno spostato il calendario, per questo non sempre a Natale c’è la neve. Nell’antichità, quando le stagioni erano fissate con i cicli naturali osservati dal lavoro sui campi, il Capodanno cadeva il 1° marzo. Per mille anni anche la Serenissima Repubblica Veneta ha festeggiato l’inizio del nuovo anno il primo di marzo e febbraio, mese anomalo perché più corto di tutti, era l’ultimo mese, mentre dicembre, come dice il suo nome, era il decimo; novembre, il nono; ottobre, l’ottavo; settembre, il settimo… e luglio originariamente si chiamava “quintilis”, il quinto mese. I nomi sono chiarissimi. Fu Papa Gregorio Magno nel VI secolo a introdurre l’attuale calendario e poi fu Napoleone nel 1797 a imporlo anche a Venezia. I nostri Natali senza neve originano principalmente da qui. Da calendari astronomicamente più precisi ma con Natale che è solo il quarto giorno dell’inverno, e quindi non può essere così freddo e nevoso, come lo può essere la fine di gennaio, il cuore dell’inverno, o febbraio. Le più belle sciate si sono sempre fatte di carnevale con le giornate più lunghe e tanta, tanta neve.

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