Regine di bellezza

Sciare, aprile 2015

Dopo il podio della Coppa del Mondo femminile 2015, con miss Fenninger, miss Maze e miss Vonn, chiunque ha capito che cosa ha provato Paride quando dovette assegnare la mela d’oro a chi fosse la più bella tra Giunone, Venere e Minerva. Mai nessuno sport ha registrato un podio di tanta bellezza. È più bella la Fenninger con quel suo visino dolce e perfetto o è più bella la Maze e il suo profilo scolpito da diva oppure la Vonn, bionda e seducente e fatale. Per noi sciatori vedere quel podio è più di una gioia. Com’è possibile che uno sport come lo sci fatto di freddo che assottiglia la pelle, di alzatacce all’alba che incavano gli occhi, di sole accecante che solca il viso di rughe, abbia espresso il podio più bello della storia di tutto lo sport? Belle e bravissime: prime nella classifica di Coppa generale ma prime anche in quella di discesa, di superg, del superg mondiale. Un trio formidabile di bravura e bellezza. Eppure una certa (cattiva e stupida) cultura ci aveva fatto credere che dove regna la bellezza non c’è mai il talento. Belle e giulive, belle e frivole, belle e superficiali; mai belle e geniali, belle e intelligenti, belle e brave. Chi nasce bello, non ha altro talento della propria bellezza, mentre chi nasce brutto è più sensibile, più intelligente, più dotato di buona volontà. Perché, secondo questa cultura della consolazione, la natura non favorisce ma compensa distribuendo un po’ a tutti i propri favori. Quindi bella e scema, brutta e con talento. Tutto falso. Tutto assolutamente falso. Questo principio non esiste o forse esiste solo nei cattivi licei di provincia, dove i brutti pallidi che non vanno a sciare hanno sempre mezzo voto in più dei belli abbronzati che vanno a sciare. Fenninger, Maze e Vonn sono belle quanto è il loro talento sciistico, infinito.
Scegliere chi sia la più forte è come scegliere chi sia la più bella. Non è facile, come non fu facile per il povero Paride scegliere tra Giunone, Minerva e Venere. Erano tre dee, tutte e tre bellissime e generose: Giunone gli aveva promesso la ricchezza, se la mela fosse andata a lei; Minerva, la sapienza; Venere gli offrì Elena, la donna più bella del mondo. Ricchezza, sapienza o bellezza: cosa scegliere, cosa lasciare? Paride, come sappiamo, scelse e ne venne una lunga guerra; ciascuno di noi tenga per sé la propria preferenza tra Vonn, Fenninger e Maze ma tutti assieme godiamoci questo podio che fa vincere lo sci, lo sport delle donne più belle del mondo.

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