Se i politici sciassero

Pubblicato su Sciare, dicembre 2014

Nella testa di uno sciatore il pensiero dominante è: voglio migliorarmi, come posso diventare più bravo? Questo pensiero, che è assolutamente morale, lo porta a osservare negli altri sciatori i movimenti positivi e vincenti per imitarli e farli propri. La storia dello sci è bella perché tutti i grandi campioni sono diventati tali studiando e migliorando le tecniche dei campioni che li hanno preceduti. Così ha fatto Stenmark con Thoeni, poi Tomba nei confronti di Stenmark, quindi Raich nei confronti di Tomba… gli americani nei confronti degli austriaci… Il divenire tecnico dello sci è una catena evolutiva, dove ogni anello è congiunto con quello precedente. Per questo la tecnica dello sci è sempre migliorata e oggi anche chi non è campione, scia meglio di chi in passato lo era. Nella testa di un politico, invece, il pensiero dominante è: voglio il potere, come posso comandare io? Questo pensiero, che è assolutamente immorale, lo porta a osservare negli altri politici i lati negativi per criticarli, per metterli in cattiva luce nei confronti dell’elettorato e così batterli e prendere il loro posto di potere. La storia della politica è pessima perché, a furia di criticarsi l’un l’altro, si è sempre andati peggio. Se nello sport il confronto tra rivali è positivo, in politica è negativo; se nello sci capire ciò che di buono fa il nostro avversario, porta a migliorarci, in politica cercare con accanimento gli errori dell’antagonista, porta all’abbruttimento e a cadere nei suoi stessi difetti; se lo sport in questo modo continua a crescere di livello e noi sciamo sempre meglio, la politica, per la ragione opposta, continua a peggiorare la sua condotta e noi viviamo sempre peggio.
Dal 2008 ci stanno dicendo che siamo nel mezzo di una crisi economica, nata negli Stati Uniti e propagatasi in tutta Europa; una crisi economica mondiale al cui centro da qualche anno e anche per il prossimo sta e si troverà l’Italia, e i cui effetti gli italiani stanno pagando con la mancanza di lavoro, di soldi, di prospettive. È vero, è indubbio: la crisi economica c’è. Ma le crisi economiche non cadono dal cielo, né crescono sotto i cavoli. Non bisogna essere economisti, basta essere sciatori per capire che la crisi economica italiana dipende da decenni e decenni di profondissima crisi morale della politica italiana.

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