Lo sport che facciamo tutti

Pubblicato su Sportivissimo – maggio 2011

C’è uno sport che – senza sapere di praticarlo – facciamo un po’ tutti. Perfino quelli che sostegno di non fare sport, in fondo lo praticano. E spesso dimostrandosi dei campioni. Come si chiama? Non ha un nome e non è neppure una disciplina olimpica, ma ha tutte le caratteristiche per essere considerato al pari di qualsiasi disciplina sportiva, e forse anche di più. Per esempio, ha molto dell’orienteering. Chi lo pratica deve trovare sempre la strada giusta e la più veloce. Per esempio ha affinità con l’automobilismo o, in alcuni casi, con il motociclismo per certe corse che ci obbliga a fare. Assomiglia anche al gioco degli scacchi: l’intelligenza strategia serve, eccome se serve; e assomiglia al golf per la concentrazione e la precisione che richiede; ma anche assomiglia a tutti i giochi di squadra: bisogna saper trovare le giuste intese altrimenti è una partita persa. Infine, è faticoso e fa sudare come tutti gli sport aerobici, ma anche impone scaltrezza ed energia istantanea come tutti gli sport anaerobici… insomma è uno sport che ha qualcosa di tutti gli sport senza, tuttavia, essere propriamente uno sport: se non è ancora chiaro di cosa si tratta, propongo un nome-definizione: Super Kombinata Multidisciplinare, quel correre cioè in ogni dove per riuscire ad incastrare e assolvere tutti i nostri impegni quotidiani: lavoro, figli, famiglia, sport per chi è adulto; studio, amici, famiglia, sport per chi fa lo studente; sport, famiglia e nipoti per chi è pensionato. Senza esclusioni di sesso o di età abbiamo una vita incredibilmente piena d’impegni e gestirli tutti a volte sembra più faticoso di qualsiasi altra cosa. Per questo fa bene pensare che quel correre forsennato a destra e a manca di tutti i nostri giorni sia esso stesso un altro dei nostri sport, la nostra super combinata giornaliera, il nostro triathlon al cubo! Se lo si affronta così, forse ci viene più facile, ma soprattutto sappiamo che con il giusto allenamento riusciamo a fare tutto e farlo anche sempre meglio. Domanda-riflessione conclusiva: che sia allora la nostra vita stessa a dover essere vissuta come il nostro sport principale?

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One Comment on “Lo sport che facciamo tutti”

  1. 1 stefano meneghetti said at 8:47 am on August 8th, 2011:

    Caro Luigi,
    volevo complimentarmi -e quando ti incrocerò a Valdagno lo farò di persona-per i tuoi articoli così eleganti, pieni di buon senso, piacevolmente conditi con appropriate ed illustri citazioni, ma al tempo stesso critici e “taglienti” al punto giusto. Mi riferisco alle splendide editoriali di “Sportivissimo” (che leggo sempre molto volentieri) ed in particolare all’editoriale di dicembre-gennaio 2011(N.51)”Sportivi e non”… bellissima…sarà perchè anch’io amo lo sport in senso lato e lo stile di vita “sportivo” e cerco di praticarlo il più possibile, ma quando l’ho letta, mi sembrava veramente di averla scritta io stesso!
    Sono convinto che la qualità dei tuoi scritti meriterebbe ben maggiore visibilità!
    Nel mio piccolo cerco di promuovere l’attività fisica tra i miei pazienti (sono un pediatra)privilegiandone al massimo l’aspetto ludico, associativo ed educativo, evitando il più possibile che entrino troppo anticipatamente nella deleteria spirale dei “risultati a tutti i costi”.
    Tra i miei ex pazienti annovero, con orgoglio (anche se non è certo merito mio…), alcuni attuali campioni in varie discipline.
    Ti rinnovo i miei complimenti, ti saluto e ti auguro buona estate.
    Stefano Meneghetti


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