Nazionale master

Pubblicato su Sciare – 2008

Va bene che in inverno non nevica più e se anche lo fa è solo l’eccezione che conferma la regola. Va bene pure che la neve artificiale costi più del petrolio e, come per il pane, il prezzo degli skipass sia schizzato a cifre impossibili. E va bene, per conseguenza, che gli sciatori tra due o tre decenni siano destinati a scomparire a vantaggio dei giocatori di golf e che prima di sparire, come tutte le specie in estinzione, siano massacrati da leggi e leggine di ogni tipo. Va bene pure che nel frattempo la montagna, per sembrare giovane e vitale, tenda ad assomigliare sempre di più a un luna park con giochi di gomma per bambini alle partenze delle seggiovie e musica assordante lungo le risalite. E va bene anche che lo sci non sia più quello di una volta, banalizzato tecnicamente dalla superconduzione di massa; va bene in ugual modo che le piste siano affollate come spiagge estive e che per fare due curve decenti sia necessario aspettare il momento buono, come ad Acapulco l’onda per il tuffo dalla scogliera; così come va bene che gli sciatori siano sempre più squattrinati e che se, durante una lezione di sci, si va in un rifugio per un caffè a pagare tocchi al maestro. Va bene persino che i maestri di sci si chiedano se sia ancora il caso di chiamarsi maestri in una società dove tutti sanno già tutto; e che i bambini degli sci club trovino più spazio sulle riviste nazionali degli atleti di Coppa del Mondo, la stragrande maggioranza dei quali fa tutta una stagione nel massimo circuito sciistico senza essere nominati nemmeno una volta. Va bene pure che nei rifugi di montagna si beva champagne anziché vino rosso e si mangi caviale anziché polenta e salame. Va bene ovviamente che nel Paese, l’Italia, con le più belle montagne del mondo e una popolazione maschile in media ancora sotto al metro e ottanta, lo sci sia meno considerato del basket. Va bene pure che la Fisi non abbia un soldo per far correre i nostri atleti, che, malgrado tutto, continuano a essere tra i primi della classe, e va bene che non si riesca a vedere lo sci in tv nemmeno quando è in chiaro perché nessuno sa quando va in onda. Ma che adesso si voglia fare la Nazionale Master con la pancera azzurra siglata “Italia” mi sembra oggettivamente un po’ troppo. Si può tollerare tutto, ma non il ridicolo delle cose fuori tempo. Il bellissimo e simpaticissimo circuito over trenta (ricordiamoci umilmente che metà nazionale vera viaggia sulla trentina!) non merita di finire tra quel genere di cose buffe e patetiche quali l’Università per gli anziani o il Consiglio Comunale dei bambini. Suvvia, se a una certa età ci piace ancora baciare le nostre amate sulle panchine del parco pubblico, è bene che non lo si sappia tanto in giro.

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